Recupero 19 Giornata Terza Categoria 2009/2010

Morra De Sanctis         0

Sporting Paternopoli   0

Morra De Sanctis: Nittoli, De Vito, Del Priore, Frieri, Ambrosecchia, Albanese, Di Paola, Biondo, Compierchio (dal 47' s.t Pennella), Giugliano, Consigliero.

A disposizione: ----------

Allenatore: Cosco.

Sporting Paternopoli (4-3-3): Tecce - Palmieri 88, Lapio R., Lapio M., Gregorio (dal 15' s.t Lo Vuolo 92) - D'Aveta, Balestra A., D'Amato - Cristiano, Balestra V. (dal 35' s.t Gentile), Storti G.

A disposizione: ----------

Allenatore: Melfitano.

 

Ritorno dall'Inferno.

Dopo la batosta  di domenica scorsa sul campo del Sant'Angelo dei Lombardi lo Sporting rialza la testa. Finisce 0 a 0 il recupero della diciannovesima giornata contro il Morra De Sanctis. La Melfitano's band ritrova la compattezza che l'aveva caratterizzata per lunghi tratti della stagione. Incredibile la trasformazione di una squadra che in soli tre giorni è passata da colabrodo a muro di gomma. Di fatto le ultime uscite hanno dimostrato semmai ce ne fosse stato bisogno che lo Sporting non può mai allentare la tensione. Una squadra che se rimane sul pezzo può battere chiunque ma che appena allenta la presa è incapace di fare risultato. Sant'Angelo ha rischiato di essere il punto di non ritorno con tensioni che sono state sul punto di rompere il giocattolo. Proprio nel momento più buio però  il gruppo Sporting si è ricompattato dando prova di grande maturità.  Se il Morra fatica a trovare gli spazi per andare al tiro il merito è dell'intera squadra che, priva di alcune pedine fondamentali, dà una dimostrazione di quanto sia importante il sacrificio di tutti, a cominciare dagli attaccanti. Una squadra di ferro che non ha mai dato l'impressione di vacillare. Anzi, se c'è una squadra che deve recriminare è proprio lo Sporting per le occasioni create ma non sfruttate. L'asse formato dai due Lapio, D'Amato e Angelo Balestra è la spina dorsale di una squadra in cui tutti si sacrificano con la consapevolezza che solo giocando così nessun risultato è impossibile. Dopo Sant'Angelo lo Sporting aveva di fronte a sé due strade, sfaldarsi definitivamente  o trarre un'importante lezione per completare il processo di maturazione in atto. La prestazione di Morra ha sancito quale sia stata la strada intrapresa. Lo Sporting è tornato dall'inferno con la consapevolezza che solo lo spirito di sacrificio unito alle indubbie qualità tecniche è il propellente che alimenta il motore delle grandi squadre. Lo Sporting è tornato. O meglio sembra che non se ne sia mai andato.

LA PARTITA. Sono scelte forzate quelle di Melfitano per via delle numerose assenze. Lo Sporting si schiera con Tecce in porta. La cerniera difensiva è composta Palmieri 88, Rino Lapio, al debutto stagionale dal primo minuto, Mauro Lapio e Gregorio. A centrocampo la novità è rappresentata da Angelo Balestra schierato davanti la difesa con D'Aveta e D'Amato a completare il reparto. Davanti il tridente formato da Cristiano, Vittorio Balestra e la novità Giovanni Storti. Lo Sporting aspetta nella propria metà campo senza mai dare l'impressione di vacillare. La partita sembra però complicarsi già al quarto d'ora quando Gregorio esce per un infortunio al piede. Entra Lo Vuolo 92 che va  a destra  con Palmieri 88 spostato a sinistra. Lo Sporting già privo di numerose pedine però non si scompone e inizia a stupire. Gli ospiti potrebbero segnare con Vittorio Balestra che però non inquadra la porta. Il Morra si rende pericoloso sugli sviluppi di un calcio piazzato: la palla spiove in area ma Giugliano a due passi dal secondo palo non aggancia. Il primo tempo è tutto qui. Di fatto la squadra di casa pur mantenendo per lunghi tratti il comando della manovra produce più fumo che arrosto. Nella ripresa lo Sporting comincia a farsi più pericoloso. D'Amato impegna Nittoli su punizione. Poi ci prova ancora Vittorio Balestra che però non riesce a pungere in un paio di circostanze. La parola d'ordine per gli ospiti diventa ripartenza. Fin quando la condizione lo consente lo Sporting chiude gli spazi e riparte in contropiede. Storti scatta ripetutamente sulla fascia, D'Amato corre ed imposta, Angelo Balestra costruisce e difende fungendo da libero aggiunto. Rino Lapio usa l'esperienza.  Il Morra si rende pericoloso con una punizione di Biondo che sfiora il palo alla destra di Tecce. Sarà l'unico spavento per gli uomini di Melfitano che potrebbero portare a casa i tre punti se D'Amato non sparasse alle stelle un invito di Cristiano.

Più: lo spirito di sacrificio dimostrato dalla squadra.

Meno: l'incapacità di sfruttare le occasioni create.

Pagelle.

Sporting Paternopoli: VOTO 6,5. Nonostante le numerose assenze fa quadrato e chiude ogni varco. Rischia solo su un paio di calci piazzati. Potrebbe portare a casa l'intera posta se non sciupasse le occasioni create. Grande prova di sacrificio e abnegazione. Gioca da squadra.

IL MIGLIORE: VOTO 7.

Balestra A. Viene schierato da centrocampista centrale. Imposta e ribalta il fronte con gli indubbi mezzi tecnici. Funge da libero aggiunto quando gli avversari si fanno pericolosi. Si sacrifica al servizio dei compagni. Di testa le prende quasi tutte lui. Schermo protettivo.

Tecce: 6. Pomeriggio di sostanziale tranquillità. Funge da spettatore non pagante per lunghi tratti della gara. Gli avversari non inquadrano mai la porta. Preparato quando è chiamato a svolgere il minimo sindacale. Sulla punizione di Biondo ha un incontro un po' troppo ravvicinato con il palo e rischia di rompersi la testa.... Tosto.

Palmieri 88: 6. Inizia a destra viene spostato a sinistra quando si infortuna Gregorio. Si arrangia con le buone o con le cattive. È un osso duro per qualsiasi avversario. Barcolla ma non crolla. Testardo.

Lapio R. : 7. Torna titolare dopo un anno e non sbaglia un colpo. Rientro fondamentale nel momento più complesso della stagione. Pulito nell'anticipo, preciso nel rilancio. Dimostra dieci anni di meno. Gioca con la sicurezza del capitano che ha attraversato i mari più tempestosi. Elisir di eterna giovinezza.

Lapio M.: 7. Monta una guardia spietata. È la sentinella della retroguardia. Posto di blocco piantato al centro. Gli avversari sono pregati di mostrare i documenti. Gioca in trincea. Compierchio, Giugliano e Consigliero battono in ritirata. Metronotte.

Gregorio s.v. Esce per infortunio dopo quindici minuti.

(Lo Vuolo 92: 5,5. Schierato a destra non è impeccabile. Alterna buone cose a qualche amnesia di troppo. Commette un paio di falli sulla trequarti. Ma nel complesso non affonda. Svagato.)

D'Aveta: 6,5. Fioretto e sciabola. Architetto e manovale. Ogni contrasto è un mattone destinato al muro costruito a centrocampo. A volte prende a mattonate gli avversari. Per informazioni chiedere ai dirimpettai di turno. Diga.

D'Amato: 7. A fine partita il contachilometri segna una cifra mostruosa. La sua è una partita di scatti e strappi. In ripiegamento si sacrifica sull'ala avversaria. Non disdegna la conclusione a rete. Ci prova su punizione ma Nittoli respinge. Ci prova da fuori ma spara alle stelle. La sua partita è un distillato di anticipi, rilanci e scorribande. Stopper, centrocampista, attaccante. Onnipresente.

Cristiano: 5,5. Non asfalta come al solito. Sulla fascia destra dello Sporting il tempo non minaccia la solita tempesta. Dopo un intero campionato vissuto sulla corsia di sorpasso il bolide passa una giornata in officina per la messa a punto. Bloccato.

Balestra V. 6-. Corre come un matto. Peccato che anche i compagni lo prendano per matto quando sbaglia il gol del vantaggio. Partita di quantità più che di qualità. Niente da dire sull'importanza di una dieta sana. Peccato però che il suo mestiere sia quello di fare gol. Anemico. (dal 35' s.t Gentile sv)

Storti G.: 6. Debutta dal primo minuto. Dopo un intero campionato vissuto nella sala d'aspetto non si fa sfuggire la ghiotta occasione. L'inizio è timido ma cresce alla distanza. Ribalta il fronte con la sua velocità. È la freccia scagliata nel costato della difesa avversaria. Si sacrifica anche in copertura. Riscoperta.

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