Miracolosa Effige Maria SS, Prefazione

Notizie Storiche sulla Miracolosa Effige di Maria S.S. della Consolazione - Prefazione

Un popolo ardente di fervorosa pietà, che pieno di fiducia sulla valevole intercessione della Gran Madre di Dio, ne venera con incessante e tenero culto l’immagine, ed a Lei confida la sua sorte, e quanto ha di più caro, è al certo un commovente spetta­colo a questi dì, in cui talora maligno sorriso da taluno si sparge su quella Religione purissima, nei cui dettami i Genitori nostri con cure sollecite c educarono. Avvezzo a considerar nella Ver­gine il vero e l’unico appoggio in tutte le sue bisogna, bello è veder questo popolo navigar tranquillo gli sconvolti flutti del mare di nostra vita, sicuro dell’ancora sacra che non gli è fallata giammai. O gli elementi gin guerra minacciano la desolazione dei campi, o inaspettate meteore diminuiscono i mezzi di sussistenza, o pub­bliche calamità spargono il terrore fila le genti, è al certo stu­penda casa il non mirar impallidito in Paternopoli nei l’agricoltore, nei il mendico, nei 21 cittadino: ma concordi nell’attendere dalla loro Protettrice i soccorsi, raddoppiano solo il loro zelo, e ripe­tono le consuete precri e le laudi.

Nato in questo paese, io sebbene lontano dà patri Lari, ho conservato viva sempre nell’animo la rimembranza di tali scene, e sovente fra i rumori della più popolosa città dell’Italia, ho al­zato con trasporto lo spirito alle dolci abitudini dei troppo for­tunati primi anni della mia vita, il cui pregio non può conoscersi da chi non si è mai trovato nelle mie posizioni. E come le mie memorie, e quelle della maggior parte dei cittadini di Paternopoli, sono attaccate alle azioni del beneficente, e chiarissimo Sacerdote Giuseppe De Renzi, mio Zio Paternopoli, dal quale ripeto educazione, lettere e morale, siccome quello che tutta l’a vita sua trascorse nell’occuparsi del bene universale, così non senza grata sorpresa mi veggo invitato a pubblicare le presenti Memorie dal citato mio dotto Zio compilate. Che se le indefesse sue cure, e le tante fa­tiche da Lui durate, sì nel Ministero Sacerdotale, che nella edu­cazione letteraria e morale della gioventù, e nelle cure della far miglia e del suo germano Donato de Renzi mio affettuoso Geni­tore, non lo avessero fatto andar soggetto ad apoplessia nell’anno 540 di sua vita, che gli tolse la favella, e quindi dopo quattro anni, nel di 28 Gennaio 1819, la stessa malattia ripetuta con generale compianto non gli avesse tolta la vita, certamente e meglio forbite e più estese sarebbero queste pagine comparse alla luce. Che anzi le notizie sulla miracolosa effigie della Consolazione sareb­bero state incomplete, perché mancanti di ciò che riguarda la Scala Santa, ottenuta dopo la sua morte, se il Sacerdote Luigi.

Sandoli altro ben amato nipote del suddetto, e figlio di sua Sorella, non avesse supplito l’articolo che la riguarda, prestando così non solo un omaggio alla B. V. di cui è fervoroso devoto, ma anche un tributo alla memoria di un Uomo dal quale fu tanto diletto. Ed altra prova del bell’animo dei Paternesi si è, che col­legando la immensa loro devozione per la Vergine à riguardi che mostrano al dotto Sacerdote, che fu maestro alla maggior parte di Loro, hanno voluto che se ne fosse eseguita la presente edi­zione. E fra gli; altri lode particolare si deve al Signore Felice de Rienzo, Procuratore della Sacra Effigie della Consolazione, per aver promosso immensamente il culto della Vergine, eretta la Scala Santa, e supplito colle beneficenze dei devoti alle spese di stampa, di cui una parte vien fatta a devozione del dottor Fisico Pasquale de Renzis, entrambi gratissimi discepoli dell’Autore di queste Memorie.

Possa la valevole protezione della Vergine della Consolazione conservar nei Paternesi i puri sentimenti di Cristiana Pietà, dei quali ora mostranti in tanta dovizia forniti; possa in essi far crescere sempre i generosi affetti di gratitudine e di onore di cui vanno ornati; possa sì ligar gli animi tra loro, e rannodarli tutti con lacci sì saldi all’Altare, al Trono, ed alla Umanità, da presen­tare una Società veramente fraterna, quale sola può esistere allorché i precetti Evangelici sono eseguiti nella loro interezza, e quale l’abbiam veduta noi un giorno, in cui i cittadini si credevano individui di una sola grande famiglia!

 

L’EDITORE S. DE R.

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