Magia Terapeutica - Lo Tace (Deperimento organico accompagnato da svogliatezza e inappetenza. Malattia propria dell'età infantile)

Rito 1

Sebbene il male si manifestasse con maggior frequenza nella prima infanzia, gli adulti non potevano esserne considerati del tutto immuni.

La responsabilità del tace veniva attribuita all'umidità contenuta negli indumenti, talvolta indossati senza essere stati preventivamente passati col ferro da stiro caldo. Per questa ragione, la biancheria messa ad asciugare all'aperto veniva ritirata prima del tramonto, onde evitare che si impregnasse degli umori della sera.

Per stabilire se il piccolo paziente fosse realmente affetto da tace, la guaritrice doveva riscontrargli un lieve affossamento in corrispondenza della prima vertebra cervicale ed un abbassamento del coccige.

La cura si sviluppava in tre fasi successive.

La prima sera veniva applicato sull'addome del bambino un impacco (stoppata), da tenersi per l'intera notte, costituito da un grosso batuffolo di stoppa di canapa imbevuto di albume d'uova di gallina.

La seconda sera, e per l'intera notte, gli impacchi erano due: il primo costituito da stoppa imbevuta di tuorli d'uova di gallina da applicare sull'addome, il secondo da stoppa imbevuta di albume d'uova di gallina da applicare sul coccige.

La terza sera, ed ancora per l'intera notte, un unico impacco, costituito da stoppa imbevuta di albume d'uova di gallina, doveva cingere l'addome, i fianchi e il dorso del piccolo paziente.

Era opportuno che tutti gli impacchi fossero esternamente protetti da foglie di vite di uva fragola, il che limitava l'efficacia della terapia al solo periodo compreso fra la primavera e l'autunno inoltrato.

Rito 2

Altra cura per questo male si ispirava prevalentemente alla tradizione magica. Qui la guaritrice intingeva il pollice della mano destra in olio di oliva e, esercitando con esso una leggera pressione, scorreva l'intera colonna vertebrale dalla cervice sino alle vertebre coccigee, pronunciando la seguente formula:

Sto figlio tene lo tace:

a la mamma e a lo padre'nge ne rispiace.

Pe' coppa se n'è trasuto

e pe' sotta se n'è assuto.

Questo figlio è affetto da tace:

alla mamma ed al papà ciò dispiace.

(Il male) dal disopra si è insediato

e per disotto è uscito.

Il paziente veniva sottoposto al rito terapeutico, la mattina allo spuntar del sole e la sera al calare di esso, per sette giorni consecutivi.

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