A proposito del gal Irpinia-Sannio

PATERNOPOLI/Incomprensibili vuoti di memoria

A proposito del gal irpinia-sannio

Conosciamo poco dei GAL. Eppure ci tocca parlare del GAL Irpinia–Sannio. E lo facciamo interpretandolo da un’umile riflessione politica e, chissà se ci riusciamo, anche per ricordare a qualcuno che quelli che chiama amici oggi, erano all’indice negativo delle sue valutazioni, ieri. Ma devo parlare dei GAL. Nello scenario dei GAL si è inserito in modo deciso il GAL Irpinia–Sannio. Chi l’ha pensato ha inseguito un sogno e con questo un nuovo futuro per le nostre comunità e seria prospettiva di sviluppo del territorio. Ed il futuro appartiene a coloro che “credono alla bellezza dei propri sogni”. “Credere alla bellezza dei propri sogni” ha in sé una forza rivoluzionaria rispetto a ciò che ogni giorno noi viviamo. Credere nei propri sogni, infatti, significa vivere profondamente e pienamente la propria esistenza per realizzarsi e mettersi a disposizione degli altri. E se c’è qualcuno che può farlo, siamo noi, tutti noi, indifferentemente dal ruolo, titolo di studio, razza o religione. O forse no? E poi, finalmente, con il GAL Irpinia–Sannio c’è un segnale di autonomia: una parte coraggiosa di territorio si libera da una sudditanza datata che ancora una volta si ripresenta e che va allontanata con forza perché è stata ed è fonte di gravi ingiustizie. Non entriamo nel merito di Pino Forgione dirigente o no. Non ci interessa. Sono chiacchiere, sfumature, che non possono dar corpo a fantasiose e strumentali ricostruzioni. Noi crediamo fermamente, invece, che Pino Forgione, Mario, l’Amministrazione Comunale inseguano, come tanti, un futuro di crescita del territorio e fanno una scelta. E bisogna riconoscere il loro coraggio nel dire “no” alla delegazione frettolosamente avvertita e precipitatasi a Paternopoli per far cambiare idea, perché quel “no” con cui se ne sono andati via, è soprattutto un “no” deciso allo schema di sottomissione politico-territoriale che per molto tempo ha imperato e condizionato la nostra vita, la capacità di sviluppo dei nostri paesi e che si propone ancora una volta sui nostri territori. Chi ha pensato al GAL Irpinia–Sannio ha capito che bisognava lottare. Lottare “in un territorio fortemente penalizzato dalla crisi economica ma ricco di risorse e potenzialità, per realizzare una Strategia di Sviluppo Locale innovativa rispetto al passato, diretta a promuovere lo sviluppo rurale, a migliorare l’ambiente ed il paesaggio, a sostenere lo sviluppo socio-economico, turistico e culturale, a garantire la gestione sostenibile delle risorse naturali e a favorire il risparmio energetico, a costruire opportunità lavorative per le giovani generazioni”. E l’ha fatto, aiutato da Sindaci coraggiosi e dalle realtà presenti sul territorio. E poca importa se al momento, a causa anche di una stampa poco accorta e poco affidabile sul versante di una corretta informazione, lo da per “bocciato”. Sappiamo bene che non è così e che non sarà così. Per noi, di là dal risultato finale, è importante che “Davide” lanciasse con la sua fionda pietre di speranza e di libertà contro “Golia”. Perché, signori miei, è giunta l’ora di iniziare a lottare contro un’arroganza che non ha confini e non tanto per essere sognatori in se, ma quanto perché un mondo senza sognatori è destinato a chiudere i battenti, quantomeno perdendo l’umanità che lo contraddistingue. Allora, e qui la difesa del Gal Irpinia–Sannio diventa un atto di alta responsabilità, siamo convinti che questa realtà può ridare a molti la capacità di sognare e di aiutare il territorio a svilupparsi in modo sereno e democratico. Aiutare il territorio a crescere in modo sereno e democratico, significa eliminare quella fascia d’ingiustizia sociale che relega alcune parti della popolazione dei territori in una posizione svantaggiata rispetto ad altre, rendendo più difficile la loro realizzazione. Il Presidente del GAL Irpinia–Sannio, i Sindaci che lo affiancano e le realtà presenti sul territorio che lo appoggiano e lo sostengono, NON HANNO AVUTO PAURA. Perché «la paura più temibile è la paura diffusa, sparsa, indistinta, libera, disancorata, fluttuante, priva di un indirizzo o di una causa chiari; la paura che ci perseguita senza una ragione, la minaccia che dovremmo temere e che si intravede ovunque, ma non si mostra mai chiaramente. ‘Paura’ è il nome che diamo alla nostra incertezza, alla nostra ignoranza della minaccia, o di ciò che c’è da fare». Lo ripetiamo con forza: il Presidente del GAL Irpinia-Sannio, i Sindaci che vi hanno aderito, le realtà territoriali che lo sostengono, NON HANNO AVUTO PAURA.

Mario Sandoli
per la nascente Associazione politico-culturale “Il Gabbiano”

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