In morte di una comunità

Essere comunità significa avere un'identità collettiva specifica, condividere norme e ruoli, offrire e fare per gli altri ciò che ci si aspetta da loro.
Ogni singolo individuo deve avere la possibilità di partecipare fornendo il proprio contributo alla vita della comunità; di fare sentire la sua voce ed avvalersi del contributo dei suoi membri per crescere e migliorare; di esercitare un controllo sull'ambiente nel senso di modificarlo e migliorarlo.
La storia della comunità, testimonia la capacità della stessa di affrontare le situazioni critiche, ed è piena di eventi, che tanto più sono condivisi, (ad esempio attraverso celebrazioni), tanto più diventano significativi per la collettività stessa.
Paternopoli, soprattutto da dopo il sisma del 1980, non è più una comunità, non sembra più avere una storia comune.
Cattiveria ed arroganza sono i sentimenti più diffusi, ed è in atto la trasmissione degli stessi dagli anziani ai bambini.
La causa di quanto predetto è da ricercare anche nella totale assenza di politiche di coesione e aggregazione sociale poste in essere dall'attuale Amministrazione.
Anche da ciò, oltre che da problematiche di tipo economico, discende la possibilità, a meno di rattoppi peggiori della buca, della mancata organizzazione dell'annuale edizione del Carnevale paternese.
Compito di un'Amministrazione attenta alle esigenze di una comunità, e non solo all'approvazione di progettualità, ancorchè di dubbia finanziabilità, o a creare occupazione in favore di signore non residenti nel nostro territorio, mentre giovani locali, privi di occupazione, languono in famiglia o sono costretti ad emigrare, è quello di favorire momenti aggregativi, contribuire alla crescita delle Associazioni operanti sul territorio, vivere la comunità, non uniformarsi al pensiero unico imperante ormai da molto tempo, questo anche al fine di scongiurare la mancata organizzazione di manifestazioni che tanto lustro ha dato al nostro amato paese.
Occorreva che la medesima Amministrazione, forte di una deliberazione della Corte dei Conti della Lombardia – n°7226/2013/PAR del 21.05.13, che consente di finanziare iniziative proprie organizzate in forma diretta e non già di spese relative ad iniziative svolte da soggetti terzi e, pertanto, non in contrasto con il divieto di cui all'art.6, comma 9, Decreto Legge N°78/2010, assumesse, come già per l'organizzazione del Radix Folk Festival, un preciso impegno economico atto a finanziare l'organizzazione del Carnevale paternese, oltre che, in prospettiva, un progetto di finanziamento a valere sui fondi del P.O FERS/Campania 2007/2013, come il Comune di Montemarano.
Come spiegare l'accensione di apposito mutuo di circa € 500.000,00 con la Cassa Depositi e Prestiti per la realizzazione della Cittadella del Carnevale, quando non si è in grado di organizzare il Carnevale?
Questa Amministrazione sarà ricordata dai posteri quale responsabile della fine del Carnevale paternese.
In ultimo appare opportuno valutare le posizioni assunte da quei simpatici personaggi in cerca d'autore che già candidati, nella passata tornata elettorale, nelle compagine della "Bilancia", contrapposta a quella guidata dall'attuale Sindaco, quali novelli traditori, hanno manifestato, durante un pranzo tenutosi ultimamente, il loro compiacimento circa i risultati raggiunti da questa Amministrazione.
Trattasi di uomini privi di moralità che, solo per tornaconto personale, o per future velleità di candidature, hanno disatteso le speranze in loro riposte da tanti cittadini.
La moralità, la dignità, il rispetto, non sono merci in vendita, ma si acquistano vivendo.
Paternopoli, a secondo del caso, giudicherà sicuramente con severità, gli atteggiamenti assunti da questi personaggi
Appare opportuno segnalare che è in via di organizzazione una cena, seguita da una fiaccolata, a cui saranno invitati coloro i quali non sono più disposti ad assistere silenziosi e complici a tale scempio.

CONSIGLIERE COMUNALE GRUPPO P.R.C.
Martone Pasquale

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