Capo o croce (Testa o croce)

Il gioco era già diffuso presso gli antichi Romani col nome di Capita aut navim, riproducendo le monete del tempo la testa (capita) dell’imperatore sul recto e il rostro di una nave (navim) sul verso. Cambiò denominazione negli anni successivi al 313 allorché, ad opera dell’imperatore Costantino, sul verso della moneta fu impressa la croce. Tale simbolo della cristianità sopravvisse nella monetazione longobarda e in quella normanna e lo si ripropose, ciclicamente, nei coni successivi fino alla fine del 1700.
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